LA SFIDA EURASIATICA DELLA RUSSIA

LA SFIDA EURASIATICA DELLA RUSSIA 

Il 4 luglio si è tenuto a Milano un’incontro organizzato dall’Associazione culturale Russia Lombardia dal titolo “La sfida eurasiatica della Russia”. Relatore d’eccezione: il sociologo, politologo russo, presidente del movimento per l’Eurasia, professor Aleksandr Dugin.

Il professor Dugin ha iniziato la sua dissertazione partendo dalla spiegazione del concetto di Eurasia, non tanto nella sua dimensione geopolitica o geografica, ma soprattutto nella sua dimensione filosofica. Ha successivamente illustrato la sua “quarta teoria politica”, infine, declinando alla realtà i concetti teorici descritti, è entrato nel vivo dell’attualità e ha esplicitato la sua chiave di lettura riguardo alla guerra civile che sta insanguinando l’Ucraina.

 

Ecco la trascrizione integrale dell’intervento del professor Dugin:

 

EURASIA

 

Il concetto di Eurasia è oggettivo, possiede una sua realtà interiore. È un concetto organico che si sviluppa su vari livelli. È una proposta di civilizzazione alternativa a quella occidentale contemporanea americano-centrica: individualismo, mundialismo, diritti umani... È un concetto che ripropone il vecchio mondo in contrapposizione al “nuovo mondo” gli Stati Uniti: una modernità assolutizzata, senza radici, alla quale si vuole contrapporre una modernità con radici quella del “vecchio mondo” europeo, russo. Punto focale del concetto sono le tradizioni, le radici della civiltà.

La tradizione può essere modernizzata , la tradizione è come una forma di vita, non è una realtà data e fissata per sempre. Le radici crescono come una forma di vita. La vita delle tradizioni, o in altre parole, l’evoluzione delle proprie radici rappresenta la forma più alta del concetto di Eurasia.

La vita è pluralistica ricca di forme diverse, non è lineare unipolare ma sempre multipolare, questa idea espressa dal concetto di Eurasia si contrappone all’idea di una civilizzazione unipolare, lineare, universale, occidentale, moderna e post-moderna rappresentata dagli Usa con i suoi valori imposti a tutti: diritti umani, mercato, individualismo...

Prendiamo l’esempio dei cosiddetti “diritti umani”, c’è qualcosa di errato in questa definizione: con “umani” s’intende l’uomo occidentale moderno e non altri uomini, è un concetto razzista; non considera che ci sono società che concepiscono l’uomo non individualmente, ma collettivamente, etnicamente, culturalmente, come ad esempio quella cinese, russa.. tutte le civiltà possiedono la loro visione dell’uomo.L’uomo non è universale, ma è differente, pluralistico.. L’uomo come individuo puro spogliato dai suoi vincoli con la collettività, la religione, il suo gruppo, la tradizione..  non esiste, è solo un concetto, un concetto nichilista che gli americani vogliono imporre con la forza a tutta l’umanità.

L’uomo moderno americano è totalmente individualista, diverso dall’uomo europeo che, invece, ha delle precise radici con diversi livelli di appartenenza: alla società, alla religione, alla cultura, alla tradizione..

L’Occidente non è l’Europa, l’Occidente è il concetto dell’individualismo che ha trovato la sua manifestazione più completa nella società americana. L’Europa colonizzata culturalmente, geopoliticamente, strategicamente dagli USA ha perso la sua identità le sue radici. L’Europa non è più Europa, l’Europa post-moderna è anti-Europa.

L’Eurasia rappresenta il concetto opposto a quello dell’individualismo e del liberalismo americano dell’Occidente. L’Eurasia  non è Oriente nel senso tradizionale del termine, ma è Europa e Asia, due forme culturali. Ambedue le forme sono accettabili nell’idea di Eurasia. L’Eurasia è contro l’Occidente, ma non è contro l’Europa (se si esclude quella americanizzata o post-moderna). Non rappresenta solo la difesa dell’identità europee ma anche delle società tradizionali dell’Asia. L’Europa per gli europei e l’Asia per gli asiatici, tutti devono conservare e sviluppare le loro tradizioni. L’Occidente tende invece a distruggere tutto, sia l’Europa, che l’Asia.

 

Il concetto d’individuo puro, senza legami coi valori pubblici, sociali, spirituali è un concetto totalmente vuoto. Il significato del termine “idiota” è proprio questo, non è peggiorativo, indica solo un individuo puro senza legami di appartenenza alla famiglia, alla società, alla tradizione, un individuo privato, desacralizzato. L’idiota è l’individuo senza radici.

L’Occidente è l’impero degli idioti nel suo significato etimologico, dove tutto viene privatizzato. L’uomo privatizza se stesso attraverso il concetto dell’individualismo puro, la sua umanità sparisce. L’individuo perde il suo contenuto di valori e di tradizioni, perde le sue radici. Per Heidegger il liberalismo è “idiotismo planetario”.

Il mundialismo il globalismo si basano sull’individuo vuoto. Mundialismo e idiotismo (nel senso etimologico del termine) son totalmente legati tra di loro, la globalizzazione vuole trasformare tutte le società in un universale omogeneo. La sfida dell’Eurasia va contro questo concetto, vuole essere l’affermazione della diversità antropologica, è anti-razzismo totale.

L’eurasismo ci invita ad accettare tutte le società, tutte le forme di cultura, la pluralità dell’uomo. Possiamo quindi parlare della convivenza pacifica di tutte le civiltà: se comprendiamo positivamente questo concetto, allora diventa assurdo parlare di “scontro di civiltà” come invece sostiene Huntington proprio perché, nella sua visione di tipo razzista-anglosassone, la civiltà si basa sul conflitto e sull’assoggettamento dei popoli barbari selvaggi.

Non esiste una misura comune per misurare le civiltà. Tutte le civiltà hanno i propri valori, non possiamo stabilire una gerarchia, non esistono popoli sviluppati o sottosviluppati. Lo sviluppo dipende dalla società . Anche “la libertà individuale” non è un concetto assoluto, se gli americani la considerano un indice di sviluppo, così non è tra i russi, i cinesi e i musulmani, questi ultimi, ad esempio, vogliono essere “sottomessi” ad Allah.

Anche “il mercato” non può essere un valore assoluto, per gli americani un mondo senza mercato è un sacrilegio, per noi no! Come non lo deve essere il concetto di democrazia. Oggi in Occidente la democrazia è diventata il potere della minoranza sulla maggioranza. Per i russi la democrazia non è un valore obbligatorio o assoluto, per i russi è ancora una scelta che indica il volere della maggioranza e non della minoranza, per questo siamo contrari al matrimonio dei gay, al gay pride.. (la minoranza). Questa è la nostra idea, per noi i matrimoni gay sono cattivi! sbagliati! Ma se per voi, in America, i gay si possono sposare tra di loro, siete liberi fare ciò che vi pare! Va bene! noi né ci opponiamo né aspiriamo a imporre il nostro punto di vista. Se la Russia è contro il matrimonio tra gay non è razzismo. Il razzismo è degli americani che vogliono imporre questa loro posizione.    

 

Quarta teoria politica

La modernità politica classica prevede tre forme generali: liberalismo, comunismo nazional-fascismo. Oggi il liberalismo è risultato vincitore sulle altre due forme. Non essere d’accordo col liberalismo, non significa però dover ritornare al comunismo o al fascismo, due forme che hanno perso le loro battaglie storiche.

La mia idea precedente era rivolta a trovare una sintesi tra il nazionalismo e il comunismo, col tempo ho però capito che sarebbe stata solo una ripetizione della stessa modernità politica. È per questo che sono arrivato all’idea della quarta teoria politica, una nuova teoria politica fuori dalla modernità. Ma cosa significa fuori dalla modernità?

Possiamo pensare alla pre-modernità cercando l’ispirazione nella tradizione, nella religione verso il mondo del sacro, tipico del Medio evo. Proprio perché la modernità è desacralizzazione, ma noi dobbiamo re-incantare il mondo.

La quarta teoria politica è aperta alla dimensione del sacro, della tradizione, della religione; noi (i russi) nel cristianesimo ortodosso, i musulmani nell’islam..

Alla modernità opponiamo la pre-modernità, ma non solo, un altro aspetto importante, un’altra sfida della quarta teoria politica sta nel congiungersi alla critica che la post-modernità rivolge all’universalismo, al totalitarismo della modernità. Prendere dai post-modernisti questa critica giusta, tralasciando però il loro anarchismo il loro nichilismo.

La quarta teoria politica è un’ispirazione presa dalla pre-modernità, nel sacro, nella tradizione per giungere all’atteggiamento critico proprio della post-modernità. I post-modernisti sono più qualificati dei tradizionalisti immersi nel mito, nel sacro, per criticare la modernità. Quindi l’appello non è ritornare a una pre-modernità ma a superare la modernità: cavalcare la tigre non nella modernità, ma nella post-modernità, con i nuovi cambiamenti nella sfera sociale, intellettuale, culturale politica e geopolitica del secolo XXI. L’importante è superare la modernità, e tutti i suoi concetti erronei.

 

In Ucraina assistiamo a un conflitto tra universalismo liberal-americano, atlantismo, occidentalismo incarnati nell’attuale governo di Kiev e la società tradizionale eurasiatica ortodossa, russa, anti-occidentale ma non anti-europea, anzi pro-europea, proprio perché l’Europa non è Occidente ma è un’entità tradizionale radicata nella sua dimensione continentale terrestre.

In Ucraina si scontrano due forze: la tradizione contro la modernità e la post-modernità.

La quarta teoria politica tra i russi, si manifesta nel fatto che l’eurasismo, la fede ortodossa, il tradizionalismo costituiscono “esplicitamente” l’ideologia dominante della Novorossia, della repubblica popolare di Donetsk e di Lugansk, dei suoi dirigenti e di coloro che lottano contro la giunta ultraoccidentale di Kiev che uccide bambini, donne, vecchi.. La lotta contro queste forze è una “guerra santa” eurasiatica, che non è contro l’Europa. L’Euromaidan di Kiev non è Euro-maidan ma America-maidan.

 

 

Domanda da parte di Gianluca Savoini, presidente dell’Associazione Lombardia - RussiaSappiamo che Maidan è stata pompata da forze internazionali da novembre all’epilogo di febbraio. Possibile che il popolo ucraino non si renda conto che viene danneggiato? Possibile che vogliano finire come noi europei senza sovranità, schiavi delle banche delle lobbies di potere che decidono della nostre vite senza mai essere elette... Come può il popolo ucraino combattere per farsi male da solo?

 

Risposta: In Ucraina oggi assistiamo a un caso di ultranazionalismo strumentalizzato. Non è vero nazionalismo perché il nazionalismo autentico vuole una nazione unita, forte, omogenea, questa era l’Ucraina prima di Maidan: un grande Paese, con una popolazione prevalentemente tranquilla, l’assenza totale dell’irredentismo filorusso.

I capi di America-maidan hanno montato una protesta contro una minaccia inesistente, contro i russi, che, fuori dall’Ucraina, non avevano nessuna intenzione di entrare nel paese. I russi dell’Ucraina volevano solo conservare una minima autonomia culturale, non politica, nemmeno volevano una federazione: solo la loro lingua e la loro cultura, sarebbe stato tutto! Ma gli ultranazionalisti di Kiev negando questa possibilità, hanno determinato la fine dell’Ucraina unita. La Crimea è già uscita, altre parti dell’Ucraina si staccheranno.

Gli ultranazionalisti di Kiev sono anti-nazionalisti, sono stati strumentalizzati dagli americani, dai liberali, dagli occidentalisti per distruggere totalmente l’Ucraina. Gli ultranazionalismi hanno distrutto tutto, senza nessuna minaccia reale da parte dei russi.

 

Credo che l’ultranazionalismo ucraino non sia organico, ma sia solo una manipolazione geopolitica da parte degli americani che hanno sacrificato gli ucraini. Noi russi, oggi, siamo in una guerra contro Kiev. Molti russi hanno nelle vene sangue ucraino, come anch’io personalmente sono in parte ucraino. Noi russi non possiamo odiare gli ucraini per la semplice ragione che apparteniamo allo stesso popolo slavo. Non possiamo lottare contro di loro (gli ucraini), ma possiamo lottare contro l’ultranazionalismo liberal-atlantista che distrugge l’Ucraina, che perverte l’identità ucraina.

C’erano molti ucraini che prima di questa drammatica situazione, erano in contatto con noi, erano interessati alla quarta teoria politica, all’eurasismo, al tradizionalismo.

Il risultato di questa manipolazione è che ora gli ucraini odiano i russi senza una vera ragione.

In passato forse c’erano dei risentimenti verso i russi, principalmente perché i russi sono un grande popolo. Forse, anche i russi, non sempre hanno trattato bene gli ucraini e questi nostri eccessi li possiamo riconoscere, siamo russi non siamo santi; ma questa reazione da parte degli ucraini è totalmente sproporzionata, violenta senza nessun pretesto ed per questo che mi sembra una manipolazione.

Non è la guerra degli ucraini. Per gli ucraini sarebbe meglio avere i russi come amici, perché noi non vogliamo distruggere la loro identità questo sarebbe falso, assurdo. L’eurasismo riconosce il valore di tutti i gruppi etnici, anche i più piccoli. Non siamo i nemici, ma siamo gli amici del popolo ucraino. Noi siamo i nemici dei mondialisti dei globalisti liberal-americani che hanno distrutto il popolo ucraino.