L'IDEOLOGIA DELLA NUOVA RUSSIA STA NASCENDO SUL FRONTE UCRAINO

Ci sono, come normale che sia, coloro che sono andati in guerra volontariamente e consapevolmente, avendo già un'ideologia alle spalle. Ci sono persone di destra convinte (ortodossi, monarchici, detentori del potere), ci sono quelli di sinistra (stalinisti, antiglobalisti), ci sono quelli di destra-sinistra, i nazional-bolscevichi. A proposito, Prigozhin ha espresso per molti aspetti proprio il discorso della sinistra-destra, in merito a giustizia e potere. Ci sono anche gli eurasiatici di destra-sinistra. Non ci sono, invece, liberali in nessuna forma. Questa è l'ideologia del fronte e non può essere ignorata. Lì, come scrive accuratamente Semyon Pegov, "popolo e soldati sono fianco a fianco". Se un liberale entra nel fronte, semplicemente cessa di essere un liberale e si immerge nel contesto dell'ideologia illiberale del fronte russo. La maggior parte dei liberali convinti fuggì all'inizio dell’Operazione o si nascose e si impegnò nel lavoro sovversivo nelle retrovie.

Tuttavia, la maggior parte delle persone, in primo luogo quelle mobilitate, ma non solo, arriva al fronte senza ideologia. Sono inviati dallo Stato, al quale sono subordinati. In una prima fase, questa mancanza di ideologia ha dato origine a una massa di "cinquecento", in realtà disertori, che, di fronte agli elementi selvaggi della guerra, si sono resi conto di non essere pronti a morire e non hanno capito per cosa. Probabilmente anche alcuni ufficiali si trasferirono al fronte e in nuovi territori per obbedienza. Non per un'idea, ma perché lo diceva lo Stato. E teoricamente, se lo Stato avesse detto basta, cambiamo la guerra con la pace, lo avrebbero fatto - senza ragionare e senza giudicare.

Questo però è teorico e all'inizio. Quando un russo, anche una persona ideologicamente neutrale, arriva a una guerra, specialmente una guerra come questa, una guerra nazionale, viene irreversibilmente cambiato. La sua vita è permeata da un'idea, che è l'idea russa, e ora non può più essere richiamato così facilmente, facendo finta che non sia successo nulla. Se c'è una guerra, deve essere fino alla vittoria. Così lo statista obbediente diventa un eroe russo con un alto grado di autocoscienza. È stato mandato in guerra, ma questo gesto non ha effetto retroattivo. Un uomo russo in guerra diventa un suddito. Non si può diventare liberali in guerra. È possibile diventare di destra, di sinistra, di destra-sinistra e di sinistra-destra, ma c'è un punto importante: la maggioranza di coloro che vengono mandati in guerra difficilmente seguiranno rigorosamente la destra o la sinistra dogmatica, comprese le masse delle contraddizioni bianco-rosse. Alcuni lo faranno, sì, ma la maggior parte non lo farà. È in questo ambiente di militanza russa (soldati-popolo) che nascerà una nuova ideologia russa. Sarà piuttosto di destra-sinistra o di sinistra-destra, non in modo dogmatico bensì intuitivo.

Sui fronti dell'Ucraina ora combatte tutta la Russia - antica e nuova, imperiale e sovietica, e l'ideologia di questa guerra dovrebbe essere naturalmente tutta russa, tutta russa.

Tutti sono stati colpiti dalla storia del nostro soldato, gravemente ferito e lasciato nella zona grigia, che nonostante tutto è sopravvissuto, e prima ancora ha aiutato come ha potuto un ucraino ferito a morte, ha mangiato la neve con un cucchiaio, e ha comunque strisciato fino al suo. La forza di un'idea, la profondità dell'eroismo e la serietà dell'ideologia russa si rivelano in queste imprese sovrumane. Dieci giorni di sanguinamento, pieno di schegge, lacerazione della carne, nel sangue e nelle esplosioni per mangiare la neve con un cucchiaio.

Solo lo spirito è capace di questo.

Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini