I motivi per una vittoria russa

L’uso delle armi nucleari: un’argomentazione finale

Su questo punto si possono fare alcune osservazioni. Sebbene lo stato attuale della tecnologia nucleare sia altamente riservato e nessuno possa essere del tutto sicuro di come stiano realmente le cose, si ritiene (e probabilmente a ragione) che le capacità nucleari russe, così come i mezzi per utilizzarle attraverso missili, sottomarini e altri mezzi, siano sufficienti a distruggere gli Stati Uniti e i Paesi della NATO. Al momento, la NATO non dispone di mezzi sufficienti per difendersi da un potenziale attacco nucleare russo. Pertanto, in caso di emergenza, la Russia ha modo di ricorrere a questo argomento dell’ultimo secondo.

Putin ha chiarito bene cosa intende: in sostanza, se la Russia dovesse subire una sconfitta militare diretta da parte dei Paesi della NATO e dei loro alleati, l’occupazione e la perdita della sovranità, potrebbe ricorrere alle armi nucleari.

Sovranità nucleare

Allo stesso tempo, la Russia non dispone di una capacità di difesa aerea che la protegga in modo affidabile da un attacco nucleare statunitense. Pertanto, lo scoppio di un conflitto nucleare su larga scala, indipendentemente da chi colpisca per primo, sarebbe quasi certamente un’apocalisse nucleare e la distruzione dell’umanità, e forse dell’intero pianeta. Le armi nucleari – in particolare le armi nucleari convenzionali – non possono essere utilizzate efficacemente da nessuna delle due parti. La seconda risponderebbe, e sarebbe sufficiente perché l’umanità bruci nel fuoco nucleare.

Ovviamente, il semplice fatto di possedere armi nucleari significa che in una situazione critica possono essere usate dai governanti sovrani, cioè dalle massime autorità di Stati Uniti e Russia. Quasi nessun altro è in grado di influenzare una simile decisione di suicidio globale. Questo è il senso della sovranità nucleare. Putin è stato abbastanza franco sui termini dell’uso delle armi nucleari. Naturalmente Washington ha le sue opinioni sul problema, ma è chiaro che anch’essa dovrà rispondere in modo simmetrico a un ipotetico attacco russo.

Si potrebbe arrivare a questo? Penso di sì.

Linee rosse nucleari

Se l’uso delle armi nucleari quasi certamente significa la fine dell’umanità, esse saranno utilizzate solo se si supereranno delle linee rosse. Questa volta molto seriamente. L’Occidente ha ignorato le prime linee rosse individuate dalla Russia prima dell’inizio della SMO, convinto che Putin stesse bluffando. A convincere l’Occidente è stata l’élite liberale russa, che si è rifiutata di credere che le intenzioni di Putin fossero serie, ma queste intenzioni vanno prese con molta cautela.

Per Mosca, quindi, le linee rosse che comporterebbero una guerra nucleare sono abbastanza chiare e sono le seguenti: una sconfitta critica nella guerra in Ucraina con il coinvolgimento diretto e intenso degli Stati Uniti e dei Paesi della NATO nel conflitto. Eravamo sull’orlo di questa situazione nella quarta fase dell’Operazione, quando, di fatto, tutti parlavano di TNW e NSNW.

Solo alcuni successi dell’esercito russo, che si è affidato a mezzi di armamento e di guerra convenzionali, hanno disinnescato in qualche misura la situazione. Ma, naturalmente, la minaccia nucleare non è stata completamente eliminata. Per Mosca, la questione del confronto nucleare sarà rimossa dall’agenda solo dopo aver raggiunto la Vittoria. Di cosa consista questa vittoria parleremo più avanti.

Non c’è motivo per gli Stati Uniti e l’Occidente di usare le armi nucleari

Per gli Stati Uniti e la NATO, nella situazione in cui si trovano, non c’è alcuna motivazione per usare le armi nucleari nemmeno nel prossimo futuro. Esse verrebbero utilizzate solo in risposta a un attacco nucleare da parte della Russia, che non avverrebbe senza una ragione fondamentale (cioè senza una seria – anche fatale – minaccia di sconfitta militare). Anche se si immagina che la Russia prenda il controllo di tutta l’Ucraina, questo non avvicinerebbe gli Stati Uniti alle loro linee rosse.

In un certo senso, gli americani hanno già ottenuto grandi risultati contro la Russia: hanno fatto deragliare una transizione pacifica e senza intoppi verso il multipolarismo, l’hanno tagliata fuori dal mondo occidentale e condannata a un parziale isolamento, sono riusciti a dimostrare una certa debolezza della Russia in ambito militare e tecnico, hanno imposto potenti sanzioni, hanno contribuito al deterioramento dell’immagine del Paese presso quelli che erano i suoi alleati reali o potenziali, hanno potenziato il suo arsenale militare e tecnico e sperimentato nuove tecnologie in situazioni reali.

Se Mosca può essere battuta con altri mezzi, l’Occidente collettivo sarà più che felice di farlo. Con qualsiasi mezzo, tranne quello nucleare. In altre parole, la posizione dell’Occidente è che non ha alcun motivo per essere il primo a usare le armi nucleari contro la Russia, anche in un futuro lontano. La Russia sì, ma tutto dipende dall’Occidente. Se la Russia non viene spinta in una situazione di stallo, questo può essere facilmente evitato. La Russia distruggerà l’umanità solo se verrà portata essa stessa sull’orlo della distruzione.

Kiev condannata

Infine, Kiev. Si trova in una situazione molto difficile. Già una volta Zelensky ha chiesto ai suoi partner e patroni occidentali di lanciare un attacco nucleare contro la Russia dopo che un missile ucraino era caduto in territorio polacco. Qual era la sua idea?

Il punto è che l’Ucraina è condannata in questa guerra da tutti i punti di vista. La Russia non può perdere, perché la sua linea rossa è la sconfitta. Allora tutti perderanno.

L’Occidente collettivo, anche se perde qualcosa, ha già guadagnato molto e non c’è alcuna minaccia critica da parte di Mosca per i Paesi europei della NATO, né tantomeno per gli stessi Stati Uniti. Tutto ciò che dicono su questo argomento è pura propaganda.

Ma l’Ucraina, nella situazione in cui si è trovata più volte nella sua storia – tra il martello e l’incudine, tra l’Impero (bianco o rosso) e l’Occidente – è condannata. I russi non faranno alcuna concessione e resteranno fermi fino alla vittoria. Una vittoria di Mosca significherebbe la completa sconfitta del regime nazista filoccidentale di Kiev. E come Stato nazionale sovrano, non ci sarà alcuna Ucraina, nemmeno nella più generale approssimazione.

È in questa situazione che Zelensky, a parziale imitazione di Putin, proclama di essere pronto a premere il pulsante nucleare. Poiché non ci sarà l’Ucraina, è necessario distruggere l’umanità. In linea di principio, è comprensibile, rientra nella logica del pensiero terroristico. Il fatto è che Zelensky non ha un pulsante nucleare. Perché non ha sovranità w chiedere agli Stati Uniti e alla NATO di commettere un suicidio globale in nome della conservazione dell’indipendenza (che non è altro che una finzione) è a dir poco ingenuo. Armi sì, soldi sì, supporto mediatico sì, certo, supporto politico sì, tutto quello che volete. Ma il nucleare?

La risposta è troppo ovvia per essere data. Come si può credere seriamente che Washington, per quanto fanatici siano oggi i sostenitori del globalismo, dell’unipolarismo e del mantenimento dell’egemonia ad ogni costo, si spingerà fino alla distruzione dell’umanità per il bene della “Gloria agli eroi!”. Anche perdendo tutta l’Ucraina, l’Occidente perderà poco e il regime nazista di Kiev e i suoi sogni di grandezza mondiale, ovviamente, crolleranno.

In altre parole, le linee rosse di Kiev non dovrebbero essere prese sul serio. Anche se Zelensky si sta comportando come un maestro del terrorismo, ha preso in ostaggio un intero Paese e minaccia di distruggere l’umanità.

La fine della guerra: gli obiettivi della Russia

A un anno dall’inizio della guerra in Ucraina è chiaro che la Russia non può perdere. È una sfida esistenziale: essere o non essere un Paese, uno Stato, un popolo? Non si tratta di acquisire territori contesi o di bilanciare la sicurezza. Era così un anno fa, ora la situazione è molto più acuta. La Russia non può perdere e il superamento di questa linea rossa ci riporta al tema dell’apocalisse nucleare.

Tutti devono avere chiaro questo punto: non si tratta solo della decisione di Putin, ma della logica dell’intero percorso storico della Russia, che in tutte le fasi ha lottato contro la dipendenza dall’Occidente – che si trattasse dell’Ordine Teutonico, della Polonia cattolica, di Napoleone borghese, di Hitler razzista o dei moderni globalisti. La Russia sarà libera o niente.

Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini